Come noto il protocollo per la cura del covid 19 nel suo stadio iniziale, come rilasciato dal Ministero della Salute, prevede, la mera vigile attesa e tutt’al più la somministrazione di Tachipirina. Una simile inerzia ha scatenato la reazione dei veri medici che hanno elaborato terapie di intervento efficacissime, tuttavia osteggiate pesantemente dal sistema sanitario che voleva pervicacemente impedire ai medici di curare il covid 19. Il TAR del Lazio in una recentissima ordinanza cautelare n.01412/2021 REG.PROV.CAUT. ha smentito totalmente le scelte del Ministero della Salute e dell’AIFA, consentendo ai medici di curare i loro pazienti con le terapie che essi ritengono più valide. Si va oltre il precedente provvedimento che autorizzava la somministrazione di un noto specifico farmaco. E’un provvedimento dirompente. Io personalmente e molti altri sanitari abbiamo accusato senza mezzi termini,in questi mesi, il governo di essere responsabile di decine di migliaia di morti da covid 19 proprio perché le linee guida adottate erano macroscopicamente errate e sostenendo che tale malattia si potesse curare con altri farmaci disponibili. Se effettivamente, come è provato dalla mia attivita’ professionale e da quella di tanti altri medici che il covid 19 si poteva curare e non è stato curato,la responsabilità del Ministero della Salute diviene inescusabile. Il TAR ha aperto un varco enorme nella direzione di salvare vite umane, e questo è compito e primo obiettivo dei medici ,ma ben si comprende che ha, dal punto di vista giuridico, creato i pilastri per le azioni risarcitorie civili e penali di tutti coloro che hanno avuto familiari deceduti perché non efficientemente curati. In sovrappiù se le morti per covid 19 sono dovute ad errori delle linee guida terapeutiche, tutta la legislazione emergenziale è stata inutilmente dannosa. Il fondamento delle nostre cause di risarcimento danni riceve una importante accelerazione da questo provvedimento. Si avvicina la resa dei conti per gli inetti gestori di una crisi sanitaria arginabile con l’ordinaria diligenza.
Mariano Amici, medico