I dati che Telese mi sfida a contestare sono quelli che l’ISS ammonisce a non considerare come indicatori dell’efficacia della vaccinazione ma solo a titolo descrittivo. Attendo le sue scuse.
Nel corso della trasmissione “Non è l’arena” del 27 ottobre, il giornalista Luca Telese, di cui è ignoto il titolo di studio, dopo avermi pesantemente insultato, rispettando quello che in tutta evidenza era il ruolo assegnatogli dal copione, ha messo in piedi un patetico tentativo di travisare le mie affermazioni.
Mi ha attaccato per ciò che non ho mai dichiarato, nello specifico aver sostenuto che solo il 2,9% dei 131.688 decessi sono attribuibili al Covid in base ai dati ISS. Le mie esatte affermazioni sono state pubblicate il 22 ottobre qui: https://www.marianoamici.com/riflessioni-sui-decessi-con-covid19/ e chiunque sia in grado di leggere e scrivere può verificare che non sono caduto nella trappola mediatica di attribuire all’ISS deduzioni che non gli appartengono.
Poi mi ha sfidato ad accettare o contestare “il rapporto di oggi dell’ISS che dice che hanno esaminato 38000 persone vittime del Covid e di queste 34000 risultano non vaccinate 1440 vaccinate”.
Luca Telese stava citando il punto 6 dello stesso bollettino relativo alle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da Sars-Cov-2 ( che potete trovare qui: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_5_ottobre_2021.pdf) in cui siamo stati informati che dall’analisi di 7.910 cartelle cliniche di deceduti positivi al Covid-19, solo 230 pazienti (il 2,9%) risultava non affetto da patologie preesistenti. In questo punto 6, è lo stesso ISS a fare una importante precisazione, che riporto testualmente: «Si segnala che questo dato non può fornire informazioni circa l’efficacia della vaccinazione ma viene fornito con finalità puramente descrittive.»
Ve lo ripeto: «Si segnala che questo dato non può fornire informazioni circa l’efficacia della vaccinazione ma viene fornito con finalità puramente descrittive.»
Ed è il motivo per cui ho evitato di analizzarlo in precedenza, perché le finalità descrittive non sono scientificamente valide, servono a generare l’illusione che i vaccini funzionino. Era esattamente quello che intendevo quando ho risposto a Telese che non accettavo questi dati.
Il famoso punto 6 del rapporto ci dice che dal 01/02/2021 al 05/10/2021 ci sono stati 38.096 “decessi Sars-Cov-2 positivi”, vi invito a prestare attenzione, l’ISS non dice che sono morti a causa del Covid ma che erano positivi al Covid, e sono due affermazioni molto diverse, perché essere positivi al Covid al momento del decesso non implica affatto che il Covid abbia causato il decesso, che è esattamente quello che dico da un anno a questa parte, ma che Telese non ha ancora capito, oppure, rispettando il copione, finge di non aver compreso.
Non è affatto casuale che l’ISS usi questa precisa scelta di parole: “decessi Sars-Cov-2 positivi”. Sono i giornalisti, in malafede o perché privi della necessaria preparazione, a trasformare i decessi con Covid in morti a causa del Covid.
1440 persone di questi 38.096 deceduti avevano ricevuto da più di 14 giorni una vaccinazione completa (3,7% del totale considerato). Sono state esaminate 171 cartelle cliniche di questi pazienti, riscontrando un’età media di 85,5 anni e che mediamente soffrivano di 5 gravi patologie preesistenti.
Poi abbiamo 2.130 vaccinati con la dose unica del vaccino J&J o con una sola dose di due, che si sono ammalati prima che fossero trascorsi 14 giorni dall’inoculazione. Questi decessi vanno a comporre il 5,6% del totale considerato. Tali pazienti, di cui sono state esaminate 239 cartelle cliniche, avevano un’età media 84 anni e soffrivano mediamente di più di 4 gravi patologie preesistenti.
In merito a questa categoria vi esorto a riflettere che si tratta di persone evidentemente vulnerabili in cui la vaccinazione ha certamente indebolito la capacità reattiva. Queste cartelle cliniche andrebbero vagliate con estrema attenzione, una per una, e andrebbero svolti accertamenti autoptici finalizzati a verificare il ruolo svolto dalla vaccinazione stessa come possibile concausa del decesso.
Infine ci sono i 33.620 non vaccinati, di cui sono state esaminate 671 cartelle cliniche. Dalle cartelle è emerso che si trattava di persone di età media intorno ai 78 anni e con 4 patologie gravi preesistenti.
Presentati in questo modo, i dati sembrano dimostrare l’efficacia vaccinale, ma la realtà è diversa.
I dati non sono comparabili e l’ISS lo sa, per questo precisa che sono a scopo descrittivo e non utili a valutare l’efficacia vaccinale.
La campagna di vaccinazione è iniziata il 27 dicembre 2020. Al 01 Febbraio 2021 era vaccinato l’1,2% della popolazione (doppia dose) e il 2,4% con una dose, per cui era del tutto ovvio che la maggioranza dei positivi al Covid e dei deceduti fossero privi di vaccinazione.
Per arrivare al 50% di copertura con vaccinazione completa (63,3% con singola dose), momento in cui la comparazione inizia ad essere statisticamente valida, bisogna spostarsi al 27 luglio 2021, cosa che il rapporto evita di fare.
Per spiegarvelo in modo più semplice, se gli italiani sono 60 milioni e vogliamo confrontare l’incidenza dei decessi e dei contagi fra vaccinati e non vaccinati in modo serio, dobbiamo selezionare un periodo in cui le due categorie erano equivalenti, quindi in cui le vaccinazioni erano intorno al 50%. Diversamente il dato è falsato.
Quello che invece si può fare è comparare l’andamento dei contagi – fra periodi analoghi dell’anno – prima e dopo la campagna di vaccinazione. Vi invito a farlo. Andate sul motore di ricerca e digitate “statistiche Covid”, quindi fate i vostri confronti.
Prendiamo proprio il 27 luglio 2021, in cui la metà della popolazione era vaccinata e confrontiamolo con lo stesso giorno di un anno prima, in cui nessuno era vaccinato. Attenzione, nei due giorni presi a confronto anche le restrizioni sociali erano simili, quindi possiamo paragonare i due dati.
I nuovi casi giornalieri il 27 luglio 2020 (nessun vaccinato) erano mediamente 17. Lo stesso giorno di un anno dopo (50% di popolazione vaccinata) erano mediamente 694.
L’effetto vaccinazione si è manifestato con un netto AUMENTO dei positivi, che sono diventati 40 volte di più.
E i decessi? Il 27 luglio 2020 ed il 27 luglio 2021 la media giornaliera dei decessi era la stessa: 1.
Questi sono gli elementi di verità per valutare quanto la vaccinazione Covid abbia inciso per prevenire i contagi e per ridurre la mortalità.
E voglio approfittarne per invitarvi a rileggere le mie riflessioni sui decessi associati con il Covid che trovate qui: https://www.marianoamici.com/riflessioni-sui-decessi-con-covid19/ rispetto alla quale ho il piacere di aggiungere un intervento dell’ISS a precisazione dell’interpretazione dei dati che molti giornali (ma non io) hanno attribuito all’ISS.
Vediamo insieme questo passaggio importante contenuto nel comunicato:
«I rapporti congiunti ISTAT-ISS stilati sulla base dei certificati di morte riportano come COVID-19 sia la causa direttamente responsabile della morte nell’89% dei decessi di persone positive al test SARS-CoV-2».
Cosa vuol dire esattamente questa precisazione? Che ritengono il Covid responsabile dell’89% dei 131.688 decessi a lui attribuiti? E che quindi i decessi non sono 131.688 ma 117.202?
Questo lo lascio interpretare a voi.
L’intero comunicato è qui: https://www.iss.it/web/guest/primo-piano/-/asset_publisher/3f4alMwzN1Z7/content/id/5868665
Nel frattempo sono cambiati i numeri dell’incidenza del Covid sulla mortalità generale del 2020. Dopo un iniziale annuncio di 100.000 morti in più della media attesa, da attribuire al Covid, questo dato è sceso a 77.136. Per inciso, c’è da ricordare che oscillazioni annuali da 4000 a 30.000 sono avvenute sistematicamente anche in passato e che, tanto per citare un esempio, nel 2015 ci furono 49.000 morti in più rispetto al 2014.
Mariano Amici, medico
http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=93183
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/Rapp_Istat_Iss_gennaio-novembre-2020.pdf
https://www.tuttitalia.it/statistiche/popolazione-andamento-demografico/