ROMA, MAR 13 FEB 2024 – “Ad ascoltare le dichiarazioni di Giovanni Rezza e Nicola Magrini, pronunciate domenica sera in tv, sembra quasi che la campagna di vaccinazione anti-Covid sia nata per iniziativa spontanea dei cittadini: nessuna chiara assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni ma solo un vergognoso scaricabarile, più o meno esplicito, che ha davvero dell’incredibile. Speriamo che la magistratura sia libera di andare fino in fondo per far luce su uno dei tanti aspetti oscuri e drammatici della pandemia”.
Così il dottor Mariano Amici, l’ex medico di base dell’Asl RM6 assurto agli onori della cronaca per aver apertamente contestato le misure decise dai governi Conte e Draghi durante l’emergenza sanitaria ed essersi opposto alla campagna vaccinale, commenta l’inchiesta di Report sui vaccini andata in onda su Raitre con le interviste all’ex direttore generale della Prevenzione Sanitaria presso il Ministero della Salute e all’ex direttore generale dell’Aifa: “Oltre all’opacità con cui l’Europa ha gestito la trattativa con le case farmaceutiche – spiega il professionista romano – nel corso dell’inchiesta televisiva è stato sconcertante sentire due dirigenti apicali giustificarsi come se all’epoca dell’emergenza pandemica fossero soltanto dei semplici funzionari, scaricando su altri la responsabilità di scelte così delicate e impattanti per la collettività. Mentre all’epoca i governi e il ministero della sanità imponevano in tutti i modi la vaccinazione di massa, oggi Rezza scarica su altri la pratica degli open day vaccinali, dove le persone venivano invitati a firmare il consenso informato senza alcuna approfondita visita preventiva, mentre Magrini ha cercato di minimizzare il fatto che l’agenzia del farmaco fosse a conoscenza delle gravi reazioni avverse”.
Alla luce delle dichiarazioni e delle inchieste in corso, il medico romano lancia un appello alla magistratura: “In attesa di capire a cosa porterà la commissione parlamentare – spiega Mariano Amici – i giudici hanno una grande responsabilità e speriamo che siano liberi di andare fino in fondo: bisogna stabilire le responsabilità di chi ha gestito l’emergenza sanitaria e la campagna di vaccinazione perché, come ho sempre dimostrato nei fatti insieme a tanti altri medici che si sono opposti ai protocolli ministeriali, ormai è evidente a tutti che il Covid fosse curabile da subito e che siano stati commessi degli errori, come conferma l’alto numero di vittime e l’impressionante sequenza di effetti avversi e decessi improvvisi sui quali sarebbe opportuno fare accertamenti come dicono autorevoli scienziati. Stabilire la verità non è giustizialismo ma chiarire cosa è accaduto per dare una risposta alle persone coinvolte e ai familiari ma soprattutto evitare di commettere ulteriori sbagli”.