“A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina”.
Non ho mai particolarmente apprezzato questo motto reso celebre da Giulio Andreotti ma che, in realtà, pare risalire addirittura a Papa Pio XI: la mia formazione scientifica, la mia fede e i miei principi etici, il mio rispetto per le norme mi hanno sempre portato ad avere grande fiducia e rispetto nel prossimo e nelle istituzioni ma negli ultimi tempi queste certezze granitiche iniziano a vacillare. I dubbi mi assalgono spesso la sera quando, dopo una lunga giornata di lavoro a contatto con i pazienti, mi ritrovo a casa a leggere le ultime notizie sul virus in Italia e all’estero, consulto i documenti e le pubblicazioni scientifiche, ripenso alle persone che ho visitato e ai malati che ho guarito. Sono domande che nascono sempre da elementi oggettivi ma che faticano a trovare una risposta razionale, pur essendo io abituato per lavoro a cercare sempre una spiegazione logica e oggettiva ai fenomeni che mi trovo ad osservare.

E spesso sono proprio i numeri ad alimentare le mie incertezze, perché i dati statistici parlano chiaro:
– La mortalità per Covid nel mondo non giustifica il termine pandemia ed i dati, quelli internazionali ma in particolare quelli italiani, non giustificano la dichiarazione dello stato di emergenza: perché ci troviamo a questo punto?
– La mortalità per infezioni contratte in ospedale è mediamente e annualmente del doppio rispetto al Covid: perchè non se ne parla e non si prendono provvedimenti?
– La mortalità per tabagismo è quattro volte superiore a quella per Covid: perché non se ne parla e non si prendono provvedimenti?
– La mortalità per alcolismo è di otto volte superiore a quella per Covid: perchè non se ne parla e non si prendono provvedimenti?
– La mortalità per mancata assistenza a pazienti affetti da patologie gravi è di gran lunga superiore alla mortalità per Covid: perchè non se ne parla e non si prendono provvedimenti?
– La mortalità per tutta una serie di patologie gravi (come per esempio le malattie cardiovascolari, i tumori ecc.) è di gran lunga superiore alla mortalità per Covid: perchè non se ne parla e non si prendono provvedimenti?
– La mortalità causata da agenti inquinanti è di gran lunga superiore alla mortalità per Covid: perché non se ne parla e non si prendono provvedimenti?
– La mortalità per fame è di gran lunga superiore alla mortalità per Covid: perché non se ne parla e non si prendono provvedimenti?
Gli studi e l’esperienza clinica,maturata da molti medici negli ultimi mesi, confermano che le malattie e le complicazioni provocate da questo maledetto virus si possono prevenire e si possono curare: ma allora perchè non si prende ad esempio l’esperienza di alcuni medici di base e di altri professionisti che hanno dimostrato, nei fatti, di poter combattere la letalità?
– Perché lo Stato “vieta” di curare e disorganizza il sistema sanitario con conseguenti aggravi di spesa e diminuzione di efficienza?
– Perchè non si garantisce pari opportunità al medico di base rispetto al medico ospedaliero mettendolo in condizione di poter fruire dei centri diagnostici in tempo reale al fine di curare al meglio il paziente a casa evitando cosi di mettere sotto pressione gli ospedali?
– Perchè si impongono in modo indiscriminato per tutti i pazienti certi protocolli scellerati e si vieta l’uso di trattamenti personalizzati e per questo anche più efficaci?
– Perché si vuole insistere sul lockdown sapendo che non è utile ad arrestare la diffusione del contagio e, al contrario, danneggia fortemente l’economia?

Sono domande a tratti banali ma che oggi non trovano risposta, quanto meno non si può trovarla se si analizzano le azioni messe in campo in questo primo anno di emergenza sanitaria.
E poi ci sono le ultime domande, quelle più angoscianti che come medico e uomo di scienza mai vorrei pormi ma che altrettanto mi lasciano sgomento e senza risposte.

Si vogliono i morti o si vuole pensare alla salute della popolazione?

Siamo forse difronte a strategie tese a giustificare vaccinazioni di massa,non solo inutili ma addirittura dannose, che servono pero’ a tenere cronicamente ammalato l’individuo aprendo così la porta all’uso di farmaci su farmaci, dove l’uno cura l’effetto collaterale dell’altro, creando in tal modo quel circolo vizioso che porta la popolazione, dall’età di 60 anni, a far cronico uso di almeno 10 farmaci al giorno?

Nello scenario mondiale siamo difronte a governi veri o a governi fantoccio sponsorizzati da multinazionali il cui unico scopo è quello di aumentare i guadagni con strategie commerciali criminali?

Se da cittadino sto ancora cercando risposte rassicuranti e soprattutto convincenti a queste domande, da uomo di scienza ho il dovere di continuare a impegnarmi ogni giorno per garantire la salute dei miei pazienti e, al contempo, per aiutare il mio paese a convivere con il virus senza ulteriori sofferenze e penalizzazioni.

Ma dobbiamo e possiamo avere fiducia: l’esperienza maturata negli ultimi mesi dal pool di medici che coordino in un ambito di oltre 6mila assistiti, conferma infatti che il Covid-19 si può curare con terapie calibrate sulle esigenze di ogni singolo paziente e non applicando genericamente i rigidi procolli ministeriali che non tengono conto delle peculiarità cliniche del malato; ma ci insegna anche che è possibile intervenire in ottica preventiva, rafforzando le difese immunitarie dei pazienti in modo naturale o all’insegna della medicina biologica. E proprio prevenzione e terapie mirate sono i pilastri del programma “Riapriamo l’Italia in Salute” che insieme al dott. Franco Trinca, biologo nutrizionista clinico, e ad altri medici stiamo mettendo a punto per ridare speranza al nostro Paese e aiutare le piccole imprese e le attività commerciali a contrastare gli effetti del lockdown ed a risollevarsi: a questo link potete già iniziare a leggere le prime proposte (http://www.riapriamolitaliainsalute.it/appello) ma nel frattempo vi anticipo che nei prossimi giorni, attraverso i social, vi spiegheremo tutti i dettagli in attesa di tante iniziative che, nelle prossime settimane, ci vedranno protagonisti anche di un vero e proprio tour nelle piazze italiane per parlarvi di verità ed illustrarvi i nostri progetti.

Ma avremo modo di parlarne…

Voi nel frattempo continuate e seguirmi e a diffondere il più possibile le nostre idee!

Mariano Amici, medico